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Dipinto AUTORITRATTO LUCANO di LEONARDO DA VINCI

Avellino, 23 dicembre 2009 – Dopo numerose tappe nazionali ed internazionali arriva anche ad Avellino il dipinto denominato “Autoritratto Lucano” in attribuzione a Leonardo Da Vinci.
La conferenza di presentazione dell’opera si è svolta mercoledì 23 dicembre 2009, alle ore 12.00, presso la Chiesa del Carmine alla presenza del Sindaco di Avellino Giuseppe Galasso, dell'Assessore alla Cultura del Comune di Avellino Salvatore Biazzo, del Sindaco di Vaglio Basilicata Giuseppe Musacchio, di Carmine Lepore dell’ATB Consulting e del Dott. Nicola Barbatelli, studioso di storia medioevale e scopritore dell’autoritratto.
Alle porte del Natale la città di Avellino ha ricevuto un dono speciale: conoscere il vero volto del Genio di Vinci, tramandatoci da anni in modo errato. Oggetto della conferenza stampa è stata infatti il dipinto Lucano nel quale, con molta probabilità e quasi ormai certezza, viene raffigurato il volto di Leonardo Da Vinci. Tale volto non è più quello di un vecchio canuto ma quello di un giovane nel fiore dei suoi anni e nel pieno delle sue forze dai cui occhi si sprigiona intelligenza e vivacità.
La conferenza è stata il preludio di un periodo di permanenza del ritratto ad Avellino dove sarà concesso in mostra agli abitanti della città dal 2 al 24 gennaio 2010.
Barbatelli, da sempre alla ricerca di opere d’arte inedite, ha ritrovato questo dipinto custodito nell’ambito di una collezione privata di Salerno, ove veniva riconosciuto come “ritratto di Galileo Galilei”.
La sua intuizione, che nel quadro in realtà fosse ritratto Leonardo, sta ottenendo i più inattesi riscontri a sostegno dei quali vi sono relazioni di numerosi studiosi provenienti da diverse Università e Centri di Ricerca del mondo i cui risultati portano con convinzione a sostenere non solo che nel dipinto vi sia raffigurato Leonardo Da Vinci ma addirittura che l’opera sia stata realizzata proprio dalle mani dello stesso Leonardo. A conferma di questa tesi vi è una scritta sul retro del dipinto, che porta la dicitura “PINXIT MEA”, che secondo indagini scientifiche effettuate, ha lo stesso tratto utilizzato dall’artista nel codice Atlantico.
Il completamento di questa serie di indagini sembra ormai aver accorciato di gran lunga la strada per l’attribuzione dell’opera in questione, modificando così convinzioni e credenze che a tutt’oggi circondano il mistero del grande Leonardo.

Lettera del Presidente Napolitano all'organizzatore della mostra Carmine Lepore

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